Intendiamo proporre un itinerario davvero suggestivo per riscoprire, attraverso le visite consigliate ai resti di imponenti residenze d’età imperiale romana, la vita sfarzosa che alcuni patrizi e imperatori trascorsero sulle dorate sponde del golfo di Napoli e di Pozzuoli.
Grazie agli scritti di Cicerone, Orazio, Seneca, Tacito, Svetonio e tanti altri autori classici, possediamo un vivido ritratto della vita aristocratica romana nelle ville del Golfo di Napoli.
Opulenta e dedita al lusso, alle congiure, agli intrighi e ai pettegolezzi, la “società della villa” occupò i punti più belli del Golfo, costruendo grandiose abitazioni di “villeggiatura” progettate allo scopo di godere al massimo le eccezionali bellezze naturali e di offrire al proprietario e ai fortunati frequentatori i piaceri del corpo e della mente.
Pausilypon fu una delle zone più ambite da ricchi e aristocratici. I resti delle lussuose residenze dei nobili di Roma si conservano sia sulla terraferma sia sotto il livello del mare lungo il litorale di Posillipo fino a Nisida.
Tra queste vi è il grandioso complesso costruito a picco sulla Cala di Trentaremi che appartenne al ricco e spietato cavaliere romano Publio Vedio Pollione che la donò all’imperatore Augusto nel 15 a.C., che ne fece la sua residenza.
Paesaggi mozzafiato, un teatro, un odeon, piscine, giardini pensili, grandiosi padiglioni abbelliti da marmi preziosi costruiti a picco sul mare, si dispiegavano sotto gli occhi attoniti dei visitatori che restavano abbagliati dalla grandiosità delle residenza dell’imperatore, appena usciti dalla buia Grotta di Seiano che dava accesso alla villa. La grotta è un eccezionale opera di architettura sotterranea realizzata dall’architetto Lucio Cocceio Aucto per volere di Marco Vipsanio Agrippa, cognato e generale di Ottaviano Augusto. Il traforo, della lunghezza di circa 800 metri, largo 5 e alto 7 metri, attraversa la collina tufacea di Posillipo e merita di per se già la visita.
Il suburbio dell’antica città di Pompei (quella che oggi definiremmo “periferia”) era popolato da numerosi insediamenti, che avevano una funzione sia di tipo produttivo che residenziale per il soggiorno (talvolta stagionale) del proprietario. A Oplontis, nell’antichità quartiere suburbano di Pompei distrutto dall’eruzione dei 79 d.C. (ora nel territorio di Torre Annunziata), è possibile ammirare una sfarzosa ed imponente villa probabilmente appartenuta a Poppea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone. Si tratta di uno dei più grandiosi e meglio conservati esempi di villa d’otium (metà del I sec. a C.).
La villa per la decorazione e la bellezza del panorama non aveva nulla da invidiare alle residenze imperiali. L’apparato decorativo di sculture e splendidi affreschi è strabiliante. Nonostante buona parte dell’impianto giace ancora sepolto, quello che nel corso degli scavi è stato riportato alla luce è più che sufficiente per farci comprendere la grandezza e lo sfarzo di questo complesso in cui non mancano il quartiere termale, un ampio giardino, le cucine, l’area servile e quella per gli ospiti (gli Hospitalia) con una piscina dalle misure olimpioniche di 60 metri di lunghezza.
A rendere inimitabile la villa di Poppea concorre la sfavillante decorazione pittorica nel cosiddetto II stile, con finte porte e colonne che, mixtata con l’architettura reale, produce un fantastico gioco di prospettive. Sono inoltre numerosi e di fine qualità i particolari delle decorazioni pittoriche, costituiti da maschere, cesti di frutta, fiaccole, uccelli e vedute panoramiche.
Stabiae è l’antico nome dell’insediamento sito a Sud del Golfo di Napoli, situato nel territorio dell’attuale Castellamare di Stabia. In epoca imperiale romana si trasformò in un suggestivo e molto frequentato sito residenziale: sul pianoro di Varano vengono costruite ville di otium in posizione panoramica e un impianto urbano di circa 45.000 mq non ancora del tutto riportato alla luce. Si possono visitare attualmente 2 delle antiche residenze riportate alla luce: le cd. Villa San Marco e Villa Arianna.
Villa S.Marco con circa 11.000 mq. si estende in splendida posizione panoramica sul ciglio del pianoro di Varano. Così denominata da una cappella esistente nella zona nel ‘700, la villa comprende due grandi peristili, situati a diversi livelli, intorno ai quali si sviluppano una grande piscina, sale di rappresentanza e ambienti residenziali. La villa è dotata di un completo quartiere termale probabilmente ad uso pubblico anche perché ben isolato, attraverso doppie porte, dal resto della villa. Il nucleo più antico, risalente ad età augustea è costituito dall’atrio tetrastilo con gli ambienti circostanti da cui si accede alla grande cucina.
Villa Arianna, così denominata dall’affresco raffigurante Arianna abbandonata da Teseo a Nasso ha evidenziato una complessa planimetria che adegua gli ambienti all’orografia del luogo. Collegata con la pianura sottostante attraverso rampe e gallerie è articolata in quattro nuclei: atrio e ambienti adiacenti, risalenti ad età tardo-repubblicana, ambienti di servizio e termali di età augustea, ambienti ai lati del triclinio estivo risalenti ad età neroniana e grande palestra annessa alla villa in età flavia.
Entrambi le imponenti strutture presentano resti della sfarzosa decorazione pittorica e a mosaico pensata per rendere il soggiorno allo stesso tempo gradevole e sfarzoso.
Caserta – Italy
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