Il Vesuvio, affacciato sul Golfo di Napoli e abbracciato dal Monte Somma, ciò che resta dell’antica caldera distrutta durante l’eruzione del 79 d.C., è di sicuro uno dei vulcani più affascinanti e celebre del mondo, ed ha alle spalle millenni di storia. Diventato icona e simbolo della città di napoli e dell’omonimo golfo, la sua fama deriva anzitutto dalla storica eruzione del 24 agosto del 79 d.C. – con la quale entrarono nella storia le città romane di Pompei, Ercolano, Stabia ed Oplontis, distrutte e allo stesso tempo rese immortali da lava, cenere e lapilli – ma anche dal fatto di essere l’unico vulcano attivo dell’Europa continentale.
Il cratere del Vesuvio di oggi ha un diametro che misura circa 700 metri, una circonferenza di circa 12 chilometri e una profondità di 200 metri. In realtà, si tratta di un formazione che comprende due vulcani: il Monte Somma (dormiente) e il Vesuvio (Gran Cono) che attualmente raggiunge un’altitudine di circa 1281 m. s.l.m.
Il Vesuvio, o più propriamente Somma-Vesuvio, primo nella lista dei dieci vulcani più famosi compilata dal magazine Time, é il vulcano meglio conosciuto e più studiato e della Terra, dal fatto che sorge in un’area densamente abitata, in cui risiedono milioni di abitanti e le conseguenze d’una possibile eruzione sarebbero estremamente devastanti. Una delle tante particolarità di questo incredibile vulcano risiede nel fatto che ha cambiato, nel corso dei secoli, il tipo di attività. Se all’epoca della distruzione di Pompei le eruzioni erano esplosive, con produzione di materiale piroclastico, successivamente l’attività si è modificata e nel corso dei secoli ci sono stati episodi di attività più effusiva, con produzione di lava magmatica. Le eruzioni cicliche del vulcano, così come il clima mite e la vicinanza alla costa, hanno influenzato lo sviluppo della sua fauna, le specie vegetali, e la sua diversità ambientale. Nel 1997 l’Unesco ha eletto il Vesuvio, assieme al Monte Somma e al Miglio d’Oro, tra le riserve mondiali della biosfera e area protetta per il grande interesse geologico, biologico e storico che questo territorio rappresenta.
Dal 1995 il Vesuvio è diventato il più piccolo parco nazionale d’Italia, una meta eletta da tantissimi visitatori provenienti da tutto il mondo. I servizi di trasporto pubblico e privato raggiungono quota 1000 metri c., da lì in poi bisogna proseguire necessariamente a piedi, oltrepassando il varco gestito dall’Ente Parco Nazionale, che offre la possibilità, attraverso un ingresso a pagamento, di raggiungere la sua cima. Oltre ai 9 sentieri naturalistici è possibile visitare la bocca del cratere da dove, nelle belle giornate, si può godere di un panorama di incomparabile bellezza: la città di Napoli con il suo magnifico golfo, la penisola Sorrentina, l’agro nocerino-sarnese, le isole di Capri, Ischia e Procida.
La visita al Vesuvio è davvero imperdibile. E’ possibile visitarlo durante tutto l’anno ma è preferibile evitare il periodo invernale in cui, a causa delle condizioni metereologiche poco favorevoli, spesso viene chiuso l’accesso. La temperatura sul cratere nei periodi autunnali ed invernali è più bassa rispetto alla base del vulcano, anche il vento può inaspettatamente aumentare di intensità ed è pertanto consigliabile in tali periodi munirsi di giacca a vento, guanti e cappello.
Si consigliano inoltre scarpe da ginnastica o da escursionista.
La Reale tenuta di San Silvestro, un’area di 76 ettari, è situata a nord della Reggia di Caserta e si estende sulle due colline di Montemaiuolo e Monte Briano. L’ex tenuta di caccia di Ferdinando IV di Borbone, un importantissimo bosco di lecci, costituiva una scenografia in perfetta armonia con la cascata del parco vanvitelliano. Nella tenuta di San Silvestro si praticavano attività agricole, con vigne, uliveti, frutteti, orti e giardini, e attività venatorie proprio come accadeva nelle tenute presso le altre corti europee secondo le mode di vita agreste diffusesi nel Settecento.
Tra il 1797 e il 1801 in quest’area fu costruito iI Real Casino per dar ristoro al Re ed al suo seguito durante la caccia nei boschi. Il 16 febbraio 1993 il WWF italia ha ottenuto dal Ministero dei beni Culturali e dal Ministero delle Finanze Ia gestione del Bosco di San Silvestro.
Oasi WWF
L’Oasi è costituita da un bosco mediterraneo con lecci e altre essenze arboree come roverella, cerro, acero campestre e castagno. Vi è presente la fauna tipica della macchia mediterranea. Tra gli uccelli troviamo l’allocco, la civetta, il barbagianni, il picchio rosso maggiore, il picchio muratore, l’upupa, il colombaccio, il rampichino. Tra i mammiferi, il ghiro, la volpe, il riccio, il tasso, il moscardino, il daino, il capriolo. Oltre a rappresentare senza dubbio un importante aspetto della politica di sviluppo agreste dei regnanti napoletani, permette di immergersi in uno dei migliori esempi di paesaggio storico dell’appennino campano.
Caserta – Italy
info@casertaslowguide.it
casertaslowguide.it