Il 24 agosto del 79 d.C. il Vesuvio si risvegliò dopo un lunghissimo sonno, cogliendo di sorpresa le popolazioni dell’area.
L’eruzione fu apocalittica: la vita ai piedi del vulcano fu cancellata. Delle città scomparse si perse perfino la memoria.
Dopo 1700 anni, le cittadine vesuviane tornarono alla luce, offrendo all’umanità i due più importanti siti archeologici del mondo: Ercolano e Pompei in una intera giornata di visita..
Sito Unesco
Pompei, scavata per circa quattro quinti del suo territorio urbano, è il sito archeologico più suggestivo e famoso del mondo. L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. seppellì la città sotto una coltre di cenere e lapilli spessa 6-7 metri. La maggior parte degli abitanti, fuggiti dalle case, trovarono la morte sul litorale.
I pochi rimasti, nella vana speranza di salvarsi nei sotterranei delle abitazioni morirono asfissiati. I calchi del loro corpi in agonia, ottenuti colando gesso liquido nelle cavità lasciate dai corpi nello strato di cenere, sono una commovente testimonianza della tragedia. Passeggiare per gli scavi pompeiani è un’esperienza unica.
È come compiere un viaggio nel tempo: si respira l’atmosfera della vita nell’antichità, quella pubblica, e soprattutto quella privata. L’aspetto più sorprendente infatti è l’alto numero di case, lussuose o umili, conservate con tutto il corredo di botteghe, osterie, forni. Ancora più impressionante il fatto che molte suppellettili siano rimaste intatte, permettendoci di penetrare gli aspetti più intimi della vita degli antichi.
Sito Unesco
A differenza di Pompei, sepolta da uno strato di cenere e lapilli, Ercolano fu sommersa da una colata di fango e lava spessa fino a 25 metri. Proprio il fango ha preservato i materiali, sigillando tutto: il legno, le stoffe e i cibi hanno subito una lenta trasformazione, rimanendo però inalterati dentro il loro involucro, quasi pietrificati.
Nel 1709 il principe d’Elboeuf, facendo scavare un pozzo in una delle sue ville, s’imbattè per caso nelle strutture del Teatro. Re Carlo di Borbone ordinò nel 1738 l’inizio ufficiale degli scavi. La sorpresa più clamorosa tu la maestosa Villa dei Papiri, dalla quale fu estratto il patrimonio di sculture in bronzo e in marmo (oggi al Museo Archeologico Nazionale dl Napoli) e la biblioteca di papiri (più di 1800 testi di argomento filosofico, ora alla Biblioteca Nazionale di Napoli).
Nel 1927 iniziò lo scavo delle abitazioni e degli edifici pubblici: a nord si raggiunse il Foro, centro della vita economica, sociale e politica, a est la Palestra, a sud le Terme suburbane.
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