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A differenza di Pompei, sepolta da uno strato di cenere e lapilli, Ercolano fu sommersa da una colata di fango e lava spessa fino a 25 metri. Proprio il fango ha preservato i materiali, sigillando tutto: il legno, le stoffe e i cibi hanno subito una lenta trasformazione, rimanendo però inalterati dentro il loro involucro, quasi pietrificati.
Nel 1709 il principe d’Elboeuf, facendo scavare un pozzo in una delle sue ville, s’imbattè per caso nelle strutture del Teatro. Re Carlo di Borbone ordinò nel 1738 l’inizio ufficiale degli scavi. La sorpresa più clamorosa tu la maestosa Villa dei Papiri, dalla quale fu estratto il patrimonio di sculture in bronzo e in marmo (oggi al Museo Archeologico Nazionale dl Napoli) e la biblioteca di papiri (più di 1800 testi di argomento filosofico, ora alla Biblioteca Nazionale di Napoli).
Nel 1927 iniziò lo scavo delle abitazioni e degli edifici pubblici: a nord si raggiunse il Foro, centro della vita economica, sociale e politica, a est la Palestra, a sud le Terme suburbane.
Caserta – Italy
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