L’immaginario degli antichi collocò in queste terre ardenti il teatro di innumerevoli miti: qui Giove combatté contro i Titani; era qui la palude di Acheronte, e nei laghi si gettavano le acque del Piriflegetonte e del Cocito, i sotterranei fiumi infernali. Qui era l’entrada all’Ade, tappa estrema del Viaggio degli uomini, dove Ulisse ed Enea incontrarono le ombre dei loro morti, qui la sibilla pronunciava la “volontà del dio”. Ma queste in terra e principalmente sulla sua costa si mise in scena la “dolce vita” imperiale, dove la dorata nobiltà romana trascorse i suoi otia.
L’itinerario inizia da Cuma, prima tra le colonie magnogreche ad essere fondata, con i resti dell’acropoli e del foro e del celebrato antro da cui la nota sibilla offriva a chi vi accorreva i suoi vaticini. La visita prosegue a Baia località alla moda per il soggiorno dell’aristocrazia romana e degli imperatori negli ultimi due secoli della Repubblica e nei primi tre secoli dell’Impero. Malgrado la trasformazione dei luoghi Baia conserva, nel parco archeologico delle terme, imponenti resti di edifici termali e residenziali. Nell’imponente Castello aragonese è ospitato il Museo Archeologico dei Campi Flegrei. Vi sono esposti numerosi materiali archeologici provenienti dal territorio, spesso presentati al visitatore in un suggestivi allestimenti.
L’Anfiteatro flavio di Pozzuoli è il terzo in ordine di grandezza degli anfiteatri romani d’Italia, dopo il Colosseo e quello di Santa Maria Capua Vetere. Di pianta ellissoidale, era strutturato su tre piani scanditi da ordini di arcate originariamente era coronato da un attico. Di singolare e suggestivo interesse sono i sotterranei, i più estesi e meglio conservati dell’antichità, che danno un’idea chiara del meccanismo degli spettacoli di combattimenti con fiere.
Il Serapeo o tempio di Serapide, così detto da una statua della divinità Egizia Serapis qui rinvenuta, ma in effetti qui c’era il macellum dell’antica Puteoli. E’ tra i più belli ed interessanti monumenti del genere, ed è anche il più importante della zona flegrea perchè costituisce un’indice preciso dell’andamento del bradisismo del suolo flegreo
Caserta – Italy
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